Il ricordo del Porrajmos per la Giornata della Memoria

Una corona di fiori e, accompagnato dalle note di chitarra e fisarmonica, il racconto di tante vite tragicamente spezzate.

In occasione della Giornata della Memoria, sabato 27 gennaio l’assessora ai Servizi Sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli, assieme alla cooperativa bolognese Open Group e ad alcuni dei rappresentanti della comunità Sinti di Modena, hanno omaggiato la nuova opera realizzata sui muri della polisportiva Villa d’oro per ricordare le atrocità del Porrajmos. 

«Dopo aver inaugurato il murale - dichiara l’assessora - abbiamo ragionato sulla storia delle comunità Rom e Sinti. Ancora oggi, pochissime persone sono a conoscenza delle 500.000 persone morte all'interno dei campi di concentramento».

L'idea prende inizialmente spunto dall’associazione mantovana Sucar Drom che commemora questo evento già da 2 anni.

Gli interventi sono stati accompagnati da alcuni studenti del Liceo Musicale, coordinati dal professore e chitarrista Luigi Verrini.

«Abbiamo accolto molto volentieri l’invito a celebrare questo momento - spiega Verrini -. In particolare, abbiamo eseguito “La vita è bella” di Nicola Piovani e “Hava Nagila”, celebre canto della tradizione ebraica» .

Il murale è stato realizzato grazie al progetto Tracer promosso dalla cooperativa Open Group e finanziato dall’Unione Europea con lo scopo di integrare le comunità Sinti.

«L’opera rappresenta la memoria del Porrajmos - illustra Federica Ferrarini, educatrice di Open Group che collabora al progetto Tracer – ed è divisa in due parti: nella porzione dipinta in bianco e nero si può notare la scritta del cancello di Auschwitz e la devastazione delle città polacche; dall’altra parte, invece, abbiamo una rappresentazione molto più satura di colore e vivace, dove sono rappresentati gli elementi principali della comunità sinta: il suonatore Django Reinhardt, la carovana, la giostra e la ruota, simbolo della loro bandiera. La contrapposizione tra queste due realtà viene creata da una figura che scosta il velo della colorata tradizione per mostrare il dolore e la sofferenza».

Un’iniziativa importante, alla quale il Liceo Sigonio partecipa per promuovere la memoria attiva tra gli studenti e tutta la comunità scolastica.

Redazione Sigonio:

Sofia 5 E

Anita 5 E