Nascita ed evoluzione dell'Istituto

Una bella storia

Il 16 agosto 1898 il Consiglio Comunale di Modena deliberò l’istituzione di una Scuola Complementare Femminile, triennale, che per fascia d’età corrispondeva all’attuale scuola media, anche se aveva un diverso valore, visto che l’istruzione obbligatoria era solo quella elementare. La Scuola Complementare venne dislocata nel cinquecentesco monastero delle suore agostiniane del Corpus Domini, divenuto proprietà demaniale.

Tre anni dopo (1901) venne avviato il corso superiore, anch’esso triennale, la Scuola Normale Femminile, cioè l’Istituto Magistrale: a 17 anni, dunque, si diventava maestri.

Dichiarato Regio, cioè statale, nel 1907, l’Istituto, due anni dopo, venne intitolato alla Regina Elena. Con la riforma Gentile del 1923, aggregando anche la Scuola Normale Maschile, che aveva sede in via Grasolfi, nell’ex convento dei Gesuiti, nacque l’Istituto Magistrale “Regina Elena”.

Dopo l’8 settembre 1943, il Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica di Salò lo volle intitolato alla medaglia d’oro del regime Arturo Galuppi. A guerra finita si tornò all’antico nome, poi cancellato dal Referendum costituzionale del 2 giugno 1946. Fino al 1950 la scuola restò senza nome, poi, su proposta dei docenti, venne intitolata al famoso storico modenese Carlo Sigonio, il maggiore e più vero precursore di L.A.Muratori.

Nell’anno scolastico 1992-93, con la delibera del Collegio Docenti che avviava la sperimentazione secondo il modello elaborato dalla Commissione Brocca, nacque il Liceo socio-psico-pedagogico, che poi divenne di ordinamento a partire dal 1997.

Il nuovo liceo rafforzò e rafforza ancor più oggi il profilo culturale dell’antico indirizzo, caratterizzandosi per l’ampiezza della formazione in tutti i settori disciplinari, per l‘attenzione al metodo di studio e soprattutto alla problematicità del sapere e alla formazione di un atteggiamento critico, specifici appunto di un orizzonte liceale.

Le discipline d’indirizzo, in particolare, furono organizzate in modo diverso: alla psicologia furono affiancate sociologia e metodologia della ricerca, per collegare il discorso pedagogico con l’ambito più ampio delle scienze sociali; la pedagogia, soprattutto, fu svincolata dalla sua identificazione con l’ambito della scuola elementare e dell’insegnamento per allargarsi a tutto il settore della formazione nel suo significato più ampio.

Il curriculum prevedeva in origine 34 ore settimanali; con il progetto “compresenze” l’orario è stato ridotto a 31, per dare più spazio all’approfondimento personale e a nuove prospettive didattiche, più ricche e stimolanti.

Dall’anno scolastico 1998-99, parallelamente alla sperimentazione Brocca e nell’ambito dell’autonomia scolastica, per arricchire l’offerta formativa di una scuola non più finalizzata esclusivamente all’insegnamento nella scuola materna ed elementare, per il quale, come noto, a partire dal 2004 è richiesta la laurea in scienze della formazione, è stato attivato l’indirizzo del Liceo Sociale,

Il nuovo indirizzo di studi consente l’inserimento in nuovi ambiti lavorativi sorti in seguito alle trasformazioni del mercato del lavoro, che esprime una crescente richiesta di figure professionali e pre-professionali, capaci di operare a livello di organizzazione di politiche sociali sempre più flessibili.

Nell’anno 2004-05, sul tronco del Liceo socio-psico- pedagogico, prende avvio il corso ad orientamento musicale. È un progetto innovativo e forte, poiché colma una specifica lacuna del sistema scolastico italiano, in forte ritardo rispetto al modello scolastico europeo, che vede nell’educazione musicale un momento altamente formativo per la crescita della persona. Allo stesso tempo, il corso ad orientamento musicale valorizza una componente culturale e storica di cui la nostra identità nazionale deve andare orgogliosa.